Cinque biosimilari di trastuzumab approvati dalla FDA inducono potenzialmente un risparmio sui costi e un migliore utilizzo, nonché l’accesso alla terapia mirata della HER2 per pazienti affetti da carcinomi mammari e gastrici
Negli ultimi anni, cinque nuove versioni biosimilari di trastuzumab (Herceptin®) sono state rigorosamente testate e approvate dalla FDA, sebbene i problemi relativi al brevetto dell’originatore inizialmente abbiano bloccato la loro immissione in commercio. Dato l’alto numero di opzioni disponibili, l’adozione diffusa dei biosimilari di trastuzumab può dipendere dal grado di conoscenza delle relative prove su sicurezza ed efficacia da parte degli operatori sanitari.
Il trastuzumab (Herceptin®) è approvato negli Stati Uniti per il trattamento del carcinoma mammario allo stadio iniziale e metastatico con sovraespressione di HER2. Tuttavia, il suo costo elevato – almeno 70.000 dollari all’anno – può costituire una barriera per l’accesso delle pazienti. Grazie ai processi di approvazione abbreviati, i biosimilari, compreso il trastuzumab, potenzialmente possono essere immessi nei mercati sanitari a costi inferiori rispetto al farmaco originatore; pertanto il trastuzumab biosimilare può fornire alle pazienti un’opportunità di utilizzo più ampia di questa terapia.
In base alle prove a sostegno della similarità strutturale e funzionale, delle proprietà farmacologiche equivalenti e dell’efficacia rispetto al prodotto originatore, la FDA statunitense fino ad ora ha approvato cinque biosimilari di trastuzumab per l’uso in diverse indicazioni. Il primo di questi biosimilari, chiamato trastuzumab-tkst (Ogivri®), è stato valutato clinicamente in uno studio di fase 3 sul carcinoma mammario metastatico HER2+. Questo biosimilare, in combinazione con la chemioterapia, è stato associato a un tasso di risposta globale (ORR) del 69,9% rispetto al 64% del trastuzumab. Il trastuzumab-tkst è stato approvato dalla FDA nel 2017. Successivamente, altri quattro biosimilari di trastuzumab – ovvero il trastuzumab-pkrb (Herzuma®; approvato nel 2018), il trastuzumab-dttb (Ontruzant®; 2019), il trastuzumab-qyyp (Trazimera®; 2019) e il trastuzumab-anns (Kanjinti®; 2019) – sono stati valutati in studi di fase III, tutti riguardanti il carcinoma mammario HER2+, e hanno mostrato tassi di risposta ed endpoint di sopravvivenza equivalenti a quelli ottenuti con il trastuzumab originatore. Inoltre, sono state osservate in tutti gli studi percentuali simili di eventi avversi nei gruppi trattati con biosimilari e trastuzumab.
I malintesi rispetto al livello di evidenza dei biosimilari possono rappresentare una barriera all’utilizzo di questi farmaci. Probabilmente il concetto più sconosciuto del processo di approvazione dei biosimilari è l’estrapolazione delle indicazioni per le quali è stato studiato il farmaco biologico originatore, ma non il biosimilare. Tuttavia, per tutti i prodotti approvati è disponibile un’evidenza scientifica che giustifica l’estrapolazione basata sulla biosimilarità. La sicurezza e l’efficacia del trastuzumab sono consolidate per il carcinoma mammario allo stadio iniziale e metastatico e per il carcinoma gastrico metastatico. In base alla totalità delle prove effettuate, i biosimilari di trastuzumab sono stati approvati anche per le stesse indicazioni. L’adozione di questi biosimilari probabilmente sarà proporzionale al livello di fiducia che ispirano.
Conclusioni determinanti
I biosimilari di trastuzumab sono stati approvati in base alla totalità delle prove che dimostrano la biosimilarità al prodotto di riferimento. L’adozione dei biosimilari sarà proporzionale al livello di fiducia ispirato a seconda delle informazioni date sull’efficacia e sulla sicurezza dei biosimilari.