Lo studio di equivalenza per confrontare gli effetti del biosimilare ABP 980 rispetto al trastuzumab di riferimento mostra tassi di risposta patologica simili in donne affette da carcinoma mammario precoce HER2-positivo in ambiente neoadiuvante
Una vasta esperienza dimostra che il trastuzumab è sicuro ed efficace per il trattamento neoadiuvante del carcinoma mammario precoce HER2-positivo. Questo studio ha valutato la biosimilarità tra ABP 980 e trastuzumab di riferimento in termini di efficacia, sicurezza e immunogenicità, aggiungendo in tal modo alla totalità delle prove esistenti gli studi analitici, funzionali e farmacocinetici condotti per l’ABP 980.
Il trastuzumab è il trattamento preferito in molti paesi per pazienti affette da carcinoma mammario HER2-sovraespresso. Il biosimilare ABP 980 ha dimostrato una similarità analitica con il trastuzumab per quanto riguarda struttura, funzione e profilo farmacocinetico; il presente studio randomizzato è stato eseguito per valutare la similarità clinica tra i due farmaci, nonché la sicurezza e l’efficacia del passaggio dall’originatore al biosimilare, in donne affette da carcinoma mammario precoce HER2-positivo operabile.
Le pazienti reclutate sono state suddivise in tre gruppi: una dose di carico e tre cicli trisettimanali di ABP 980 neoadiuvante o trastuzumab (in combinazione con la chemioterapia) prima dell’intervento chirurgico e, successivamente, somministrazione di ABP 980 adiuvante (gruppo 1) o trastuzumab (gruppo 2) oppure si è passato dalla somministrazione di trastuzumab all’ABP 980 ogni 3 settimane (gruppo 3) per un periodo di trattamento totale di 1 anno.
Risultati
Il tasso di pazienti che hanno raggiunto l’endpoint primario (una risposta patologica completa basata su esami di laboratorio del tessuto tumorale al momento dell’intervento) nei gruppi ABP 980 e trastuzumab è stato rispettivamente del 48% e del 41%. In base all’analisi della sensibilità, la differenza di rischio e il rischio relativo di raggiungere l’endpoint primario rientravano nei margini di equivalenza predefiniti. L’incidenza complessiva degli eventi avversi nei due gruppi di trattamento durante entrambe le fasi neoadiuvante e adiuvante è stata simile. Inoltre, il passaggio delle pazienti da ABP 980 a trastuzumab non ha influito sulla sicurezza; l’incidenza degli eventi avversi nel gruppo del passaggio è stata simile a quella delle pazienti che hanno continuato a ricevere il trastuzumab nella fase adiuvante. Nessuna paziente in alcuno dei gruppi è risultata positiva agli anticorpi neutralizzanti.
La sicurezza, l’efficacia e gli esiti clinici sono stati simili nell’ABP 980 e nel prodotto di riferimento trastuzumab somministrati a donne affette da carcinoma mammario precoce HER2-positivo. Le similarità sono continuate durante le fasi neoadiuvante e adiuvante e il passaggio da trastuzumab ad ABP 980 non ha prodotto alcun segnale di sicurezza nuovo o inaspettato.
Conclusioni determinanti
Il trastuzumab è il trattamento preferito in molti paesi per pazienti affette da carcinoma mammario HER2-sovraespresso. Il biosimilare ABP 980 ha dimostrato una similarità analitica con il trastuzumab per quanto riguarda struttura, funzione e profilo farmacocinetico; il passaggio da trastuzumab ad ABP 980 non ha prodotto alcun segnale di sicurezza nuovo o inaspettato.